BONACCINI IL MEDIANO

Bonaccini sorvola temi cruciali per la nostra terra. Senza la Basilicata non c’è petrolio così come senza impresa non c’è lavoro.

Se la Basilicata non ha sentito risuonare il nome della regione durante l’intervista al Corriere di Bonaccini a Potenza, quest’ultimo a sua volta a Roma dopo una lunga assemblea si è lamentato per non aver sentito risuonare la parola impresa.

Eppure senza la Basilicata non c’è petrolio così come senza impresa non c’è lavoro. Due lacune sintomatiche che dimostrano quanto spesso i dibattiti si fermino alla superficie e non approfondiscano come dovrebbero le questioni cruciali. 

Una volta i politici quando giravano il Paese per le campagne elettorali nei loro comizi affrontavano sempre le questioni delle comunità locali. Era compito della segreteria locale di un partito istruire adeguatamente il leader di turno sui fatti locali. Ricordo quando Colombo, Sanza o Scardaccione venivano nei nostri comuni e il segretario locale si appartava prima di salire sul palco per spiegare rapidamente le problematiche locali e il comportamento dei partiti avversari.

Due lacune che lasciano trasparire quanto le leadership odierne siano un pò monche.

In Basilicata abbiamo la questione Stellantis e quella degli idrocarburi che sono i contenitori più importanti con riflessi a livello nazionale, o altre legate alla sanità disastrosa lasciata in eredità dalle precedenti amministrazioni regionali di sinistra, che costringe molti lucani ad andarsi a curare fuori regione. Per non parlare dell’esodo dei nostri giovani o dello spopolamento di molti comuni rurali. 

Irsina ad esempio si è svuotata per trasferire nel distretto delle ceramiche di Sassuolo oltre 7500 abitanti, sino a gemellarsi con quella città modenese vicino Campogalliano, il paese di Bonaccini.

Sarebbe bastato poco per ringraziare pubblicamente tutti quei lucani operosi che hanno reso grande la sua regione.

Sarebbe bastato poco per informarsi su questi temi regionali. Era sufficiente sfogliare un pò di giornali durante il viaggio e l’aspirante segretario nazionale del PD avrebbe potuto risparmiarsi pure il tempo di consultare i dirigenti locali di Potenza.

A questi ultimi, sicuramente, è anche sfuggito il tema sell’ Autonomia differenziata. Il loro nuovo segretario nazionale ama differenziare il messaggio: al Nord, nel Veneto, dice una cosa, al Sud un’altra. Così facendo, il rischio che si corre è quello di cadere nella trappola di un’identità sbiadita.

Ma di tutto questo Bonaccini non ha proferito parola. Al contrario ha elogiato la sua Regione vittima di una sindrome autoreferenziale tipica di un “mediano”, come lui stesso si è definito parafrasando Ligabue.

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